Non eravamo abituati a un Papa che prendesse posizioni nette contro le leggi dei mercati finanziari. I mercati vengono evocati dai media come divinità olimpiche, che promuovono o bocciano qualsiasi evento sociale e politico che si verifica nel mondo, sulla base della legge del profitto, di pochi.
I mercati sono lo scudo dietro il quale si nasconde un potere vigliacco, che non ha il coraggio di guardarti in faccia. La faccia ce la mettono i politici, che inscenano il teatro che tutti noi ci troviamo a commentare quotidianamente, ormai per puro spirito sportivo, sapendo che la politica nazionale non è più in grado di incidere sui fatti importanti della nostra vita.
Papa Francesco, finalmente comincia a dire cose di parte, politicamente non corrette. L’epoca della precarietà, delle nuove schiavitù legalizzate e delle nuove tirannie invisibili non fa parte del progetto di Dio. Papa Francesco non si appella alla misericordia divina, a concetti evanescenti di bontà e fratellanza umana, ma comincia a parlare chiaro, a puntare il dito verso coloro che esercitano una silenziosa tirannia o che si mettono a servizio di leggi che generano e perseverano ingiustizia e disperazione.
Speriamo che questo Papa parli in modo sempre più chiaro, e che mantenga la volontà e il coraggio di combattere.
